Brano: [...]ate nel numero dei morti e dei feriti, 3.256 i prigionieri in combattimento. Nel dopoguerra le bandiere del 21° e del 22° fanteria vennero entrambe decorate con medaglia d’argento.

La cacciata dei volontari

Cessate le ostilità il 2 maggio in seguito alla resa incondizionata delle truppe tedesche in Italia, si concluse anche il ciclo operativo del « Cremona ». Dislocato dapprima a sudest di Padova, nella zona compresa tra il mare e la linea Piove di SaccoConaVillanovaBerra, all’inizio dell’estate il Gruppo venne trasferito in Piemonte e acquartierato in diverse caserme di Voghera, Tortona, Alessandria, Acqui ecc..

La fine del conflitto portò automaticamente in primo piano i problemi di democratizzazione deH’esercito, per i quali i volontari avevano cominciato a battersi fin dai primi giorni di appartenenza al Gruppo. Quell’azione, naturalmente condotta nei limiti consentiti dallo stato di guerra, aveva portato a stabilire nei reparti un clima profondamente unitario tra soldati, sottufficiali e ufficiali, e aveva anche condotto nell’ultimo p[...]

Brano: [...]marzo, era stato permesso al generale Mario Roatta, ex capo di stato maggiore generale e criminale di guerra in stato di arresto, di allontanarsi indisturbato dalla « clinica » che lo ospitava). Freddati gli entusiasmi della Liberazione, l'aria del « Cremona » cominciò così a farsi pesante per i volontari e quando Umberto di Savoia — che ben raramente s’era esposto di persona durante la guerra contro i tedeschi — commise l’imprudenza di venire a Piove di Sacco per passare in rivista i reparti del Gruppo fu clamorosamente accolto con bordate di fischi e dal grido « Abbasso la monarchia! ».

L’episodio servì da pretesto per scatenare l’attacco contro gii ❖ indesiderabili ». Destituiti e allontanati gli ufficiali che si erano idealmente legati ai volontari, furono sostituiti con altri riportati appositamente in patria dopo anni di prigionia, perciò estranei alle travolgenti esperienze che avevano condotto gli italiani a diventare un popolo libero. Abolite tutte le recenti, abitudini « democratiche », le commissioni di soldati ecc., instaurato un sis[...]

Brano: [...]zione di “Battaglia Socialista”, organo della Federazione provinciale milanese del P.S.L.I., quindi condirettore (con Carlo Andreoni e Paolo Treves) del quotidiano del partito L'Umanità. Nominato direttore della Federazione Italiana della Pubblicità, si ritirò dalla vita politica attiva per dedicarsi agli studi della storia politica del socialismo e del movimento operaio, nonché ai problemi della comunicazione.

U.A.G.

Valeri, Diego

N. a Piove di Sacco (Padova) nel gennaio 1887, m. a Roma nel 1976; professore, poeta e critico letterario.

Dedicò la sua attività alla poesia, agli studi letterari e all'insegnamento, prima della Letteratura italiana al Liceo “Marco Polo” di Venezia, poi della Letteratura francese e della Letteratura italiana moderna all’Università di Padova. Attese alla politica solo in via subordinata e col distacco di chi non si sentiva portato, salvo in due periodi nei quali coscienza di cittadino e impegno d'intellettuale l’indussero a dedicarvisi più da vicino.

Il suo antifascismo s’esprimerà soprattutto

nel seren[...]

Brano: [...]guita), si saprà che Martelluzzi, Zangarini, Cavaterra, Casalini, Lorenzotti, Catarsi, la Sturaro e alcuni altri avevano assistito al mostruoso massacro dal principio alla fine. Al comando del plotone d’esecuzione si erano alternati Zamboni, Tiezzi, Mayer e, pare, anche Zangarini.

I prigionieri adriesi poterono salvarsi dalla strage soltanto grazie all’intervento del capitano Riccardi, sostituto procuratore militare del Tribunale regionale di Piove di Sacco, il quale riuscì a convincere Martelluzzi che questi imputati dovevano ancora essere giudicati nella giurisdizione di sua competenza.

Anni dopo, stendendo la propria testimonianza, Cesare Zen scriverà: « Noi dello stanzino seguivamo dai rumori l'esecuzione. Il maestro Tasso e Trevisan furono fucilati per ultimi e udimmo forte il loro grido di “Viva l'Italia!”. Poi non ci furono più spari. Nello stanzino l’ansia era grande poiché sembrava logico che noi pure dovessimo seguire la sorte degli altri. Dallo stanzino vidi caricare sui camion che ci avevano portato a Villamarzana ì cadaveri per e[...]